Come acquisire prove forensi nell’era del digitale L’acquisizione di prove digitali forensi inerenti a contenuti web, siti, profili social, come ad esempio Facebook, blog, portali e forum costituisce oggi un’esigenza reale e sentita poiché consente di cristallizzare contenuti, che per loro stessa natura sono dinamici, in contenuti statici prima che questi siano modificati e/o addirittura rimossi. L’attività è strategica nell’ambito di una perizia informatica perché garantisce che l’oggetto sul quale le parti (CTP, CTU, CT del PM, Giudice, Pubblico Ministero, etc…) andranno a fare analisi e valutazioni sarà stato acquisito secondo delle regole prestabilite e tramite una metodologia corretta. Il risultato che si ottiene chiamato “copia forense”, “copia conforme”, copia certificata”, “copia legale”, etc, costituirà sostanzialmente una copia (il più possibile completa) dell’elemento che acquisirà una valenza probatoria in quanto copia eseguita in modo da garantire la conservazione dei dati originali e impedirne l’alterazione. Sarà quindi una copia dell’originale idonea per essere prodotta in giudizio. Cause e processi fondati su dati non certificati potrebbero presentare delle vulnerabilità poiché potrà essere messa in discussione l’integrità dei dati e l’immodificabilità degli stessi che devono essere sottoposti a un processo di clonazione conforme con garanzie di non alterazione del dato originale. Molteplici possono essere i casi nei quali venga richiesta una perizia informatica per l’acquisizione delle prove: diffamazione, calunnia, ingiuria, minacce e stalking etc. In Italia, la normativa che regolamenta tecnicamente la fase di acquisizione delle evidenze digitali è la Legge 48 del 2008, che contiene la ratifica della Convenzione di Budapest del 2001. La soluzione di eWitness: il Web Freeze Il Web Freeze, applicativo client, è la soluzione che consente di ottenere la rappresentazione statica di una sessione di navigazione web, generando il log dei passaggi effettuati nel rispetto delle condizioni e permessi a cui si aderiva (ad esempio, escludendo l’esecuzione degli script di pagina). La rappresentazione statica ottenuta, insieme al log di navigazione, possono essere convertiti in formato PDF, firmato dal Notaio (Certificazione Notarile), realizzando così una copia conforme di pagina web. Il documento informatico, così dotato di una reale valenza legale certificata, può eventualmente essere stampato su carta o utilizzato in formato nativo digitale per essere esibito in giudizio. L’utilizzo del web freeze consente di tenere una traccia indelebile di tutte le sessioni di navigazione effettuate da un determinato terminale o, eventualmente, da una serie di PC, ad esempio in un ufficio, allo scopo di individuare usi impropri degli strumenti. Va sottolineato che il monitoraggio della navigazione web deve essere effettuato nel pieno rispetto delle leggi vigenti ed in particolare del GDPR in tema di trattamento dei dati personali. Il plus della soluzione è la presenza del Notaio che in qualità di Pubblico Ufficiale sposta l’onere della prova sulla controparte, garantisce con la sua certificazione l’opponibilità a terzi fino a prova contraria e attribuisce data certa alla realizzazione della copia.