Deposito a garanzia: scopri il servizio escrow e i suoi vantaggi

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Il deposito a garanzia consiste nell’affidare a una terza parte indipendente un bene oggetto di una transazione tra due o più soggetti, finché non si verifichino determinate condizioni prestabilite contrattualmente. Somme di denaro, titoli, proprietà immobiliari ma anche chiavi crittografiche e codici sorgente di software possono essere custoditi in sicurezza, garantendo così alti livelli di tutela. Per la sicurezza che offre e la possibilità di essere inserito come accessorio a garanzia in un negozio, questa tipologia di accordo originaria dei Paesi common law si sta diffondendo anche in Italia.

Come funziona il deposito a garanzia

L’escrow agreement, l’accordo con cui si prevede un deposito a garanzia, è una fattispecie che deriva dalla normativa dei Paesi di common law (che si basano cioè più su precedenti piuttosto che su leggi codificate, come il Regno Unito). In Italia si sta diffondendo per la sua particolare affidabilità capace di offrire sicurezza anche nell’ambito di contratti internazionali.

Si tratta di una misura accessoria con finalità di garanzia, che non per forza deve costituire un contratto a parte ma può anche essere inserito nel contratto principale relativo a una transazione. Consiste in un impegno in forma scritta, dal punto di vista normativo fa riferimento al diritto privato e all’articolo 1322 del Codice Civile che determina l’autonomia contrattuale.

La caratteristica principale del deposito a garanzia è che è un accordo che riguarda due o più soggetti, ma il cui processo vede coinvolte tre parti. Queste per il ruolo che svolgono nel procedimento contrattuale sono definite con i seguenti termini:

  • Depositante: si tratta del soggetto che dà in deposito a garanzia un bene alla terza parte;
  • Depositario o Escrow Agent: la terza parte indipendente che custodisce il bene depositato;
  • Beneficiario: il soggetto che potrà ottenere il bene depositato solo nel caso in cui si dovessero avverare determinate condizioni previste contrattualmente.

Nel caso di beni virtuali, a questi soggetti si aggiunge anche il service provider che mette a disposizione il sistema di conservazione, come fosse una cassaforte digitale, per custodire il bene. Le parti dell’agreement in questo caso diventano dunque quattro.

Come funziona l’escrow

In pratica, come funziona l’escrow? La figura chiave come detto è il pubblico ufficiale che, in quanto super partes, offre garanzie oggettive sulla custodia del bene. Dal punto di vista concreto, tutto si svolge come per un normale contratto, dunque con l’accordo sottoscritto tra le parti e l’ufficializzazione da parte del notaio. Il tutto grazie ai servizi fiduciari può essere gestito da remoto, in modo da rendere estremamente semplice e veloce tutta la procedura. Non bisognerà quindi recarsi fisicamente dal notaio, situazione in molti casi scomoda, per esempio se una delle parti vive all’estero.

Se il bene da custodire invece è virtuale, viene coinvolto anche un fornitore che disponga di un sistema di conservazione e il bene stesso viene trasferito in esso in modalità sicura grazie all’infrastruttura.

Il vantaggio del deposito a garanzia

Il fattore chiave che rende l’escrow un atto sicuro è l’indipendenza e dunque l’affidabilità della terza parte, che non ha diritti relativamente al bene oggetto del deposito a garanzia, che non gli appartiene. Per esempio, nel caso di un bene virtuale come un codice sorgente, non è coinvolto nell’accordo di licenza del software.

D’altro canto, invece, per questa figura non mancano i doveri riconducibili al suo incarico:

  • custodia del bene;
  • rendicontazione delle azioni svolte e di come è stato gestito il processo;
  • comunicazione ai due soggetti coinvolti nell’accordo dell’avverarsi delle condizioni prestabilite;
  • rilascio del bene all’avverarsi di determinate condizioni stabilite nel contratto;
  • Comunicazione relativamente a possibili accadimenti che hanno influenza sull’escrow agreement.

La terza parte nell’ambito di un escrow agreement solitamente è un notaio, o un altro pubblico ufficiale. Per il procedimento può anche essere coinvolto un service provider.   

Il vantaggio è la completa tutela che questa tipologia di accordo offre alle parti. Con il bene oggetto del contratto che viene custodito da un soggetto “super partes”, si è sicuri di poterne avere accesso qualora non venissero rispettate le condizioni prestabilite. Questo evita possibili contenziosi, con conseguenti spese legali e lungaggini burocratiche, oltre a scongiurare il danno materiale del vedersi privati di un bene. Si pensi al caso di una somma di denaro predisposta per l’acquisto di un’immobile e consegnata prima che sia conclusa la vendita da parte di una società: questa potrebbe nel mentre fallire e trovarsi nelle condizioni di non poter restituire il denaro versato. Se la somma però viene custodita in deposito a garanzia e “liberata” solo alla stipula della vendita, non si presentano rischi.

Cosa si custodisce nel deposito a garanzia

Il bene da custodire in deposito a garanzia può essere di qualsiasi natura, in base alla transazione di cui è oggetto. Per esempio, l’escrow agreement può riguardare:

  • Somme di denaro
  • Beni immobili
  • Azioni, titoli, certificati, informazioni
  • Opere d’arte, oggetti di lusso
  • Codice sorgente di un software
  • Chiavi crittografiche private

Dunque, anche i beni “digitali” possono essere inclusi in un escrow agreement, in tal caso è fondamentale affidarsi a un trust service che metta a disposizione la tecnologia necessaria per custodire in sicurezza il deposito a garanzia.

Deposito escrow, a chi rivolgersi

L’ideale per attuare un deposito escrow è rivolgersi a un trust service provider che offra la possibilità di usufruire di questo servizio, disponendo anche della collaborazione di un notaio. In questo modo si potrà condurre l’operazione in via totalmente digitale, avendo la garanzia di svolgere ogni fase in adeguamento alla normativa di settore e che siano messe in atto tutte le misure di sicurezza necessarie.